Passeggiata notturna.

« Jane Volturi »

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Era buio, e solo la luna e qualche lampione illumiavano la cittadina di Forks. Ebbene sì, Jane si ritrovava in quella maledetta città per l'ennesima volta.
Era stato Aro a mandarla lì insieme ad altri della guardia, per le sue ambizioni.
Si era vestita pure da stupida umana, solo perchè glielo aveva detto lui: jeans, maglietta, giubbotto e cappello caldo, come se ne avesse bisogno, tutto comprato da lui.

Camminava, seguendo la scia di quel profumo inebriante che le arrivava alla gola. Non mangiava da un po', e magari sarebbe riuscita a trovare qualcuno da attirare nella sua casa, facendo le cose per bene, senza attirare attenzione.
Ora si riuscivano ad udire delle voci, forse una piazza, dei locali, dei luoghi affollati di gente.
Svoltò l'angolo e si trovò di fronte quello che si aspettava.
Ma che bei bocconcini...
Si, era una piazza, in fondo un ospedale, poi qualche negozio e bar ai lati.
C'erano per la maggior parte ragazzi in giovane età che ridevano e parlavano tra di loro, seduti su varie panchine ai bordi dei marciapiedi.
Si sedette allora a quella più prossima all'ospedale, fermandosi ad osservare le persone che entravano ed uscivano in continuazione.

« Alice Cullen »

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E all'improvviso, come se si fosse svegliata da un sogno, si era trovata a vagare di notte per la città da sola.
Questo posto è diventato un vero mortorio. Uffa! pensò guardando la desolazione che aveva intorno. Anima viva si era azzardata ad uscire quella notte,
Effettivamente forse fa troppo freddo per quelle fragili creature. Così dicendo sbuffò fuori il fiato che immediatamente si condenso in una piccola nuvoletta bianca che Alice guardò confondersi con la nebbiolina di quella sera. Le sue previsioni non davano pioggia per almeno una settimana, ma nonostante tutto c'era troppa umidità per i suoi gusti..e per i suoi capelli! Ah, nessuno sa quanto Alice odiasse i capelli che si arricciavano e increspavano a causa dell'aria colma di invisibili goccioline d'acqua; se non fossero state così vicine e compatte sarebbe riuscita a scivolarci in mezzo con soave maestria.
All'improvviso un brivido le percorse la schiena. Ma cosa diavolo sta.. Neanche il tempo di finire di pensare la frase che la vista le si annebbiò: una visione.

Delle voci, molte voci. Gente che corre, che cammina. Un'ambulanza che entra in un portone: è un'ospedale. Ai lati della strada delle panchine su cui c'è seduta un mucchio di gente che aspetta chissà cosa..L'attenzione è attirata da una figura: sembra una persona normale ma non lo è, non sta facendo niente per farsi notare è totalmente immobile, il che è troppo strano, gli umani non sono mai veramente fermi! La scena si interrompe e riprende alle spalle dela persona misteriosa..NON E' POSSIBILE!

Alice annusò l'aria e l'odore del vampiro era inconfondibile, aveva un vampiro davanti a lei. Come mai non aveva previsto il suo arrivo?
Finalmente hai abbandonato quella tunica nera..era così anti-sesso!

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L'odore inconfondibile di un vampiro, o meglio di un Cullen, si stava piano piano avvicinando e distinguendo dalla folla di umani.
Il vampiro, o melgio la vampira ora se la trovò davanti, riconoscendola: Alice.
"Ma salve mia cara, che piacere rivederti. Che coincidenza eh? Trovarci proprio qua, in questa cittadella sperduta nel nulla ... " Ogni sua parola era pronunciata con sarcasmo, e quel cara, e quel piacere, con un po' d'arroganza.
Come si permette? ..
Lei sentiva la mancanza della sua tunica e del suo cappuccio nero .. in fondo mettevano così terrore nelle persone...
A lei era sempre piaciuto vedere quello sguardo impaurito degli umani .. soprattutto prima di cena.
"Dimmi, come sta l'ibrida?" E con ibrida era per certo che si riferisse alla dolce figliola di Bella e di Edward Cullen.
Cullen .. Aro sta avendo una vera e propria fissa per questa famigliola che si ciba di animali .. animali dico! .. Si interessa di più a loro .. che a me... lui .. e le sue ambizioni!

« Alice Cullen »

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Alice colse il lieve sarcasmo nella voce di quella maledetta vampira, non le diede fastidio, provò solo una grandissima pena per Jane, costretta a fare il burattino, i cui fili erano niente di meno che manovrati da quella palla al piede di Aro. Era sempre sembrata così devota, effettivamente Aro l'aveva salvata da morte certa, ma questo non lo autorizzava a trattarla come uno zerbino.
Chissà se le cose possono prendere una piega diversa...il mio futuro dice di si, ma sta solo a Jane decidere della propria vita, o non-vita.
Forse Alice poteva cambiarla, però doveva essere dannatamente difficile cercare di stravolgere la personalità di un vampiro vecchio di così tanti secoli!
Come a fare apposta la vampira fece LA domanda e ad Alice montò una lieve collera dentro di sè e alzo di mezzo tacca il tono della voce già squillante di suo.
L'ibrida ha un nome, non far finta di niente Jane. E credo anche che tu sappia benissimo come sta, non saresti qui se così non fosse. Dimmi non ho forse ragione anche stavolta?
E con quel "anche stavolta" si riferiva al fatto della tunica, sapeva benissimo che Jane l'adorava e proprio per questo era divertente stuzzicarla.
Per fortuna, nonostante tutta l'attenzione che due bellissime vampire potessero attirare nessun umano si era girato a guardarle, erano tutti troppo presi dalla frenesia delle loro vite.

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Un curioso ragazzo tra i vent'anni e i trenta .. solo soletto ... un po' misterioso .. con un espressione cattiva interpretata quasi alla perfezione .. Si guardava intorno e ascoltava la vampira.

"Qualsiasi nome abbia, l'ho chiamata per quello che è."
La voce così terribilmente squillante della vampira le entrava dalle orecchie come qualcosa di fastidioso. Non le era mai piaciuta, forse anche perchè Aro voleva lei ed i suoi poteri ... ma c'erano anche altri motivi; Era insopportabile.
"Se sei qui solo per dar fastidio allora ti consiglio di allontanarti, sto cercando di dare un senso alla serata, e comunque chiedevo per pura curiosità, niente di chè.
La guardò, quel commento sulla sua tunica non le andava giù.

Oh, e lì c'è un'altra donna sola, stavolta sulla trentina .. lei ha quasi un'aria depressa. pensava tra sè mentra voltava il viso da una parte all'altra.

« Alice Cullen »

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La mia acidità deriva dalla tua insolenza mia cara Jane!
Nessuno, e sottolineo nessuno, parlava così ad Alice Cullen, quello che, però, le dava più fastidio era che la vampira si stava lasciando distrarre dalle persone che gravitavano intorno a loro.
Non vorrà mica...
Il pensiero che la vampira volesse nutrirsi di uno qualsiasi tra quegli umani le riempi la mente: sarebbe stato un dannato casino, ma quand'è che gli umani avrebbero smesso di essere così invitanti per tutti! Si poteva pensare che quella signora con il viso segnato dell'età e gli occhi stanchi volesse solo farla finita, oppure che quell'uomo con il volto tirato dalla collera fosse incazzato on il mondo e non volesse più farne parte: ma non stava ai vampiri decidere della sorte del mondo. Per giunta lei e la sua famiglia erano, come dire, "vegetariani", ed il patto con i pelosi vietava assolutamente di aggredire una qualsivoglia persona tra quelle presenti nei confini del territorio di Forks e La Push.
La tua educazione, mia cara Jane, mi lascia davvero sconcertata! Ora capisco perchè non hai ancora trovato un uomo!
Con un mezzo sorriso stampato in faccia mise il dito nella piaga.
Non lo sai che è assolutamente vietato fare anche solo un graffietto ad ognuno degli umani che vedi in questo territorio? Non ti consiglio di metterti contro i cagnacci, ormai sono diventati tanti e non ci metterebbero più di un'ora per trovarti e dilaniarti come una qualsiasi preda di campagna. Ti consiglio di toglierti dalla testa qualsiasi piano se tieni cara la pelle...se vuoi ti faccio vedere la mia dispensa personale! sono una persona gentile IO.
Le porse una mano in segno di tregua, d'altronde anche Alice capiva il bisogno di nutrirsi, era pur sempre una vampira.

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Lo sapeva bene Jane, com'era il suo caratterino, ma non ci trovava nulla di male, a parlare così con lei, soprattutto con una dei Cullen.
La sua attenta osservazione venne ancora interrotta dalla voce sempre piu alta e aspra della vampira.
"Cara Alice, non penserai mica io sia così imprudente?. Non ho intenzione di far del male a nessuno di questi umani ... qui. So bene come procurarmi del cibo da sola, non ci saranno problemi."
Sì, era gentile lei, ma era anche per lei che era dovuta mettersi quegli insulsi abiti ed andare lì.
Jane guardò la mano che gli porse, non l'afferrò subito, anche perchè non aveva accettato il suo aiuto, ma dopo qualche secondo la prese, e spinse Alice a sedersi sulla panchina.
"Se ti lascio stare qui non è perchè stia accettando il tuo aiuto. E' solo perchè mi annoio."
Forse così si calmerà un po', evitando che casualmente qualche umano ci dia attenzioni particolari.

Forse incontrare Alice Cullen non è stata una poi brutta cosa, sarà questo che intendeva Aro con familiarizzare?

« Alice Cullen »

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Alice doveva dire che la vampira l'aveva proprio colta alla sprovvista prendendole la mano e tirandola sulla panchina, inizialmente gliela aveva offerta solo per cortesia, non avrebbe mai pensato che l'avesse presa davvero. Non era facile stupire una vampira che poteva vedere nel futuro, ma Jane ci era riuscita; soprattutto perchè non aveva saputo del suo arrivo, non aveva predetto che Jane sarebbe arrivata nella piccola cittadina di Forks...il che era teoricamente impossibile! Non si fidava di Jane, non si fidava dei Volturi in generale e trovarsi la vampira seduta su una panchina con degli abiti alquanto discutibili e fuori moda era un qualcosa di troppo strano, doveva esserci per forza sotto qualcosa.
Se ti annoi tornatene a casa, non c'è niente da fare in questo posto.
Alice era convinta che niente succede per caso, soprattutto una visita dei Volturi, così le prese forte un braccio per farla girare verso di lei.
Bando alle ciance Jane, so che non sei qui per una visita di cortesia e che non sei da sola, è impossibile che Aro ti lasci andare in giro a vagare senza protezione, sei troppo importante per lui, non ti farebbe rischiare la vita così inutilmente. Cosa volete? E non mentirmi Jane, mi conosci ormai, sai che posso vedere cosa succederà nel futuro nel momento stesso in cui tu decidi di fare qualcosa, qualsiasi cosa...se state tramando qualcosa, farete un passo falso e prima o poi lo scoprirò!
Era arrabbiata...era arrabbiata perchè l'incolumità e la pacifica vita dei suoi cari era stata compromessa nel momento stesso incui quella vampira odiosa aveva messo piede a Forks.

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Fece un sorriso. Era divertita. Le piaceva quando le persone iniziavano a fare così, la vampira si era messa in guardia, e aveva ragione a farlo.
"Non vedi, perchè noi non abbiamo deciso nulla, o forse sei venuta qui perchè hai previsto il mio arrivo?"
Se così era successo, allora Aro aveva ragione, tutto doveva essere un caso, nessuno doveva prendere decisioni, nemmeno lui, lasciare che gli eventi si susseguissero senza una meta precisa, ma in nostro favore.
Potrei essere da sola, oppure c'è qualcuno con me... Non saprei proprio dirlo..
Arrivò un'altra ambulanza, le sirene smisero di suonare quando si aprirono le porte, e un corpo venne fatto scendere su una barella. C'era odore di sangue, Jane inspirò a fondo.
"Come fate a restistere? .. Ogni volta? Bere sangue animale è privarsi di una prelibatezza ... ed inoltre vi fa più deboli.

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La collera umentava ma Alice cercava di chiuderla in un cassettino con serratura nella sua mente, meno si faceva vedere agitata meglio era per tutti. Per i vampiri era facile chiudere in compartimenti stagni le varie emozioni umane..l'unica che dava qualche problema era la sete, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine: sentirla vagare perennemente per la mente.
Arrivò un'ambulanza a sirene spiegate da cui scese un uomo che lei sapeva già sarebbe morto poche ore dopo sotto i ferri di Carlisle. Un odore di sangue inebriò l'aria rendendola pesante da sopportare, Alice si alzò in piedi e fece un respiro profondo, si risedette immediatamente e guardando gli occhi di Jane diventare rossi per la brama si sentì fortunata a non essere più schiava degli umani.
Appoggiando la schiena alla panchina fece quel gesto di muoversi i capelli sbarazzini con una mano che le piaceva tanto, che la faceva sentire sicura di sè.
Vedi Jane è questione di esperienza, di autocontrollo. Di capire quali sono le proprie potenzialità, ti fa sentire forte resistere a qualcosa a cui, in teoria, dovresti essere assogettata, ti fa sentire quasi onnipotente. Ti fa sentire Libera..
Sottolineò con la voce quest'ultima parola di proposito, per far capire a quell'ottusa vampira che si poteva scegliere cosa fare della propria vita, pardon, non-vita.
Riuscirò a capire cosa state tramando, prima o poi farete un passo falso, devo solamente cercare di essere gentile con lei..mi fa strano dirlo ma dvo diventarle amica!
Mentre faceva le sue considerazioni sorrise, ma non con gli occhi, semplicemente curvò gli angoli della bocca,un gesto che con il passare degli anni aveva imparato a fare fin troppo bene, ma era ciò che di meglio poteva fare per ora.

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Libertà. Era una parola che sentiva dire di rado al castello, là a Volterra.
E i momenti in cui aveva provato quella sensazione di libertà erano stati ben pochi nella sua vita presente e passata. Ma lei libera non lo era mai stata.
O rinchiusa in un orrido orfanotrofio, o sotto i comandamenti di Aro.
Lei le era grata, e lo considerava quasi come un padre, anche per avergli offerto l'eternità. Chissà fosse per questo che non sentiva il bisogno di essere libera, lei stava bene, là a Volterra.
"Forse sembrerà libertà, ma noi vampiri siamo schiavi del sangue, che ci piaccia o no. Ed è meglio gustarsi bene questa prigionia che sprecarla, almeno per me."

"Giusto per cambiare discorso ... come mai da queste parti? Credevo che i Cullen se ne stessero pressochè chiusi tra le mura della loro abitazione. "
Pensò a come i Cullen trascorressero le loro giornate nei luoghi pubblici, in mezzo alla gente, comportandosi da persone comuni: scuola e lavoro.
Gli veniva impensabile che un vampiro potesse fare ciò.

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Arricciò la bocca nel sentire la risposta, ma aveva deciso di essere lungimirante con la vampira.
Non condivido il tuo pensiero, ma lo rispetto. Quanto tempo avete deciso di rimanere fra noi comuni immortali tu e i tuoi scagnozzi? Magari potrei farti cambiare idea!
Si esaltò all'idea di portare sulla buona strada una vamp come Jane; Alice sapeva che nel profondo c'è qualcosa di buono in tutti gli esseri viventi e non, d'altronde lei ne era la prova: Carlisle aveva visto qualcosa di puro e aveva deciso di salvarla dal buio e le tenebre del ritorno in manicomio, avrebbe potuto benissimo definirla pazza quando si era presentata a casa sua, ma invece la accolse come figlia.
Bisogna solo trovare le persone giuste con cui condividere la propria esistenza.
Sorrise mentre pensava al suo passato e al suo presente.
Non siamo mica voi vecchi bigotti che ce ne stiamo rintanati nella nostra casa, noi viviamo, noi socializziamo, viaggiamo; facciamo tutto quello che fanno le persone normali, e ci piace farlo.
Pensò al suo primo giorno di scuola, e al suo secondo primo giorno di scuola e al terzo e a tutti quelli che erano passati e che sarebbero venuti ancora. Ad Alice non pesava andare a scuola, si divertiva, ogni anno imparava qualcosa di più e si divertiva un sacco ad avere le visioni sui compiti in classe, prima ancora di cominciare sapeva quali sarebbero stati i voti di tutti i suoi compagni di classe.
Può sembrare sciocco ma la semplicità della vita quotidiana ci diverte, ci piace, la viviamo volentieri, ogni giorno è qualcosa di nuovo.
Le luccicarono gli occhi nel pensare a quano era stata fortunata.

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"E ogni volta dover cambiar vita perchè non invecchiate di un giorno? ... Meglio starsene in disparte, starsene tra esseri della propria specie, per quanto si possa ancora fare."
Dall'altra parte della piazzola, un gruppetto di ragazzi brilli iniziava a farsi sentire.
Jane era di spalle, come Alice del resto, ma si comprendeva benissimo che quei ragazzi chiamavano loro.
Per loro erano "dolcezze" ... cosa che forse si addiceva molto di più ad Alice che a Jane, ma erano dettagli.
Fece finta di non ascoltarli, se avesse dato retta a tutto quel dire, ci sarebbero stati guai grossi, per tutti.
Jane guardò il cielo, la luna non c'era, nemmeno una stella.
Forks era davvero una cittadella sommersa da nuvole e nebbia, dove quasi mai penetrava il sole ad illuminare le viottole e le case.

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Io vedo quello che non puoi vedere Jane. disse Alice sedendosi a gambe incrociate sul muretto lì accanto. Era una situazione alquanto strana l'essere li a discutere di vita e dii umanita' con quella che era forse , la più spietata delle reali guardie dei Volturi. La vampira rimase qualche momento in silenzio riflettendo sulla reale presenza di Jane in citta' , Aro non avrebbe mai scomodato una delle sue preferite soltanto per controllare che tutto andasse bene nella vecchia Forks , doveva esserci dell'altro..qualcosa che Jane non le aveva detto.
Ritornando al nostro precedendo discorso..posso chiederti il reale motivo della tua visita?

« Jane Volturi »

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Jane osservò con la coda dell'occhio gli spostamenti di quella vampira. Non perchè fosse pericolosa o altro, ma perchè ormai ci era abituata.
Ritornarono al discorso precedente, e forse il vero e solo argomento per il quale si erano trovate a conversare.
Dovresti saperlo cara .. che sono accaduti vari episodi non piacevoli qua ... grazie a un vostro membro e a quell'umana ..
Non avrebbe saputo dire altro. Sapeva anche lei che c'era un altro motivo per la sua visita, ma non sapeva bene quale, era come se Aro le avesse dato carta bianca. Lei ci avrebbe potuto scrivere di tutto, ma ora niente era premeditato, tutto era deciso dal presente.
"Credo ci sia un altro vampiro in giro.." ma non vedo nessuno in questa piazza .. e poi c'è solo quest'ospedale .. Carlisle lavora qui forse?"